“A me interessa la saggezza, le idee che servono alla vita”
B. Hellinger (1)
Ecco come le descrive Bert Hellinger in un articolo pubblicato nel 2006 (1):
“Le Costellazioni Familiari Sistemiche sono in primo luogo un metodo che si è andato sviluppando dallo psicodramma, dalle dinamiche di gruppo e dalla Gestalt. Nella forma da me usata, il cliente sceglie, tra le persone del gruppo, coloro che dovranno rappresentare i membri della propria famiglia e li colloca, raccolto in se stesso, nell’ambiente in relazione l’uno con ‘altro. Così è stato all’inizio.
Allora volevamo solo vedere che genere di rapporti sarebbero emersi, se ci si faceva rappresentare da persone estranee al sistema familiare, senza porci alcun altro scopo.
Le Costellazioni familiari prescindevano quindi, in origine, da qualsiasi fine preciso (…)
La cosa sorprendente in una costellazione è che i rappresentanti, non appena entrano nel rispettivo ruolo, mutano le loro percezioni, si sentono d’un tratto come le persone che rappresentano, pur senza conoscerle.
La costellazione porta alla luce qualcosa rimasto nascosto fino a quel momento, il che non si può spiegare con supposte manipolazioni o conoscenza dei retroscena. Si tratta di un fenomeno che si può documentare, ma che resta inspiegabile sia sul piano filosofico che su quello psicologico. Tuttavia è un dato di fatto incontestabile.
Questo dato di fatto può essere utilizzato per portare alla luce un problema e, d’altra parte, per scoprire, attraverso il cambiamento di posto dei diversi rappresentanti nel corso della costellazione, come il problema possa essere risolto con soddisfazione di tutti gli interessati. Le costellazioni servono pertanto a trovare una soluzione ai problemi di relazione”.
Bert Hellinger, nato nel 1925, filosofo, teologo, pedagogista e psicoterapeuta è noto a livello internazionale per aver sviluppato il metodo delle Costellazioni Familiari. Questo metodo, diffuso oggi in tutto il mondo, è applicato in molti ambiti come ad esempio nella psicoterapia, nel counseling, nella medicina e nella consulenza per l’organizzazione aziendale.
Il successo dei suoi seminari, accanto a quello dei suoi libri ha suscitato un animato dibattito tra i membri della comunità internazionale dei terapeuti, portandolo in primo piano nell’attuale panorama della terapia della famiglia. A questo proposito Hellinger sostiene che:
“le costellazioni familiari hanno aperto una nuova sorprendente visione negli ordini della convivenza umana e nell’interazione tra salute e malattia, fortuna e sventura, innocenza e colpa, attività e passività, intenzionalità e involontarietà, dipendenza e libertà, e influenza dei destini passati sul presente. Questa visione si è rivelata soprattutto attraverso l’applicazione dei metodi della filosofia fenomenologica e è pertanto da includere piuttosto nel campo della filosofia che in quello della psicologia o della psicoterapia.
Le costellazioni familiari sono perciò, nella forma più evoluta, in prima linea filosofia applicata e presuppongono la conoscenza dei processi fenomenologici”. (1)
Per chi si avvicina la prima volta a questa esperienza è quasi inevitabile rimanere scettici per quanto accade durante le rappresentazioni. Le informazioni che emergono dal “campo”, rivelate dai rappresentanti e dalle loro relazioni, all’interno della costellazione, sono a volte così precise da lasciare stupiti e increduli. Questo atteggiamento di scetticismo ci viene dal pensiero meccanicista del mondo, di cui è impregnata la nostra cultura occidentale.
Ecco come definisce questa visione Jean Boulton, scienziata e ricercatrice presso l’università di Cranfield, durante un congresso (2):
“Noi assumiamo in generale che le cose vadano come previsto, che le cose siano ordinate, che le cose possano essere misurate, che le cose siano razionali. Io credo che sia necessario spostarsi verso una visione del mondo molto più organica, naturale, sistemica, connessa alla teoria dei campi”.
Dunque il metodo delle Costellazioni Familiari si inserisce piuttosto all’interno della visione proveniente dalla fisica quantistica e dalla teoria della complessità, che inizia ad osservare e verificare che esseri umani e non umani possono influire gli uni con gli altri a distanza, con mezzi diversi dal linguaggio e dalla vista diretta.
“Non affermo che la teoria dei quanti dia una spiegazione esauriente delle costellazioni perché sarebbe troppo presuntuoso ma dico che le caratteristiche della nuova scienza sono congruenti con le esperienze che facciamo nelle costellazioni (…) Dovremmo cambiare modo di pensare e, invece di sorprenderci per questi fenomeni, chiederci: Perché non potrebbe essere questa la normalità? Perché pensiamo in maniera meccanicistica?” (2)
Numerosi ricercatori si sono occupati di questi temi e, in particolare, lo scienziato Rupert Sheldrake, che ha descritto il fenomeno della “risonanza morfica” e dei “campi morfici”, concretamente sperimentabili da chiunque nel lavoro delle Costellazioni Familiari, sviluppato da Bert Hellinger. (tratto da 3)
Per approfondire leggi gli articoli sottostanti
- Hellinger B. Una messa a punto. Costellazioni Sistemiche –Bollettino della rete. 2006 Settembre; n° 3: pag. 6
- Da una trascrizione di una relazione del Dr Jean Boulton al congresso su “Soluzioni inimmaginabili”, Ottobre 2005. Costellazioni Sistemiche -Bollettino della rete. 2006 Settembre; n° 3: pagg. 27 e 34
- Hellinger B. I due volti dell’amore- Prima edizione. Saturnia: ed. Crisalide; 2002. pagg 9-10
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